V Giornata Mondiale dei Poveri 2021

di Simona Vella

COME E’ ANDATA?

“I poveri li avete sempre con voi” (Mc 14,7). Sono queste la parole sulle quali ha mosso i suoi passi la V Giornata Mondiale dei Poveri appena trascorsa, una giornata che ha visto l’alternarsi di iniziative che hanno scosso – o quantomeno hanno cercato di farlo – le coscienze della comunità tutta. Indetta da Papa Francesco, ha come obiettivo quello, non di celebrare i poveri ma di aprire un pensiero a chi povero non lo è. Richiamare l’attenzione di chi è più fortunato su chi, questa fragilità, invece, la vive quotidianamente.

«E’ una bella promessa, non un avvertimento» dice Valerio Landri, direttore di Caritas diocesana Agrigento. E’ «un’opportunità evangelica di incontro con Dio» aggiunge. E questo lo hanno capito a San Biagio quando venerdì 12 novembre scorso, presso i locali della Chiesa Madonna del Carmine, hanno inaugurato il Centro di Ascolto della Caritas parrocchiale alla presenza dello stesso direttore e la referente del Centro di Ascolto diocesano Mariella Militello. E lo hanno capito anche tutti coloro che domenica 14, ad Agrigento, hanno partecipato alla “Passeggiata fra la città invisibile”, un’iniziativa nata in collaborazione con altre due associazioni del territorio, Immagina Coworking e VisitAgrigento, alla scoperta di quei luoghi dove la povertà diventa speranza e possibilità (per il video CLICCA QUI)

La Chiesa vuole assumersi la propria responsabilità e lo fa ogni giorno intervenendo direttamente e concretamente sì, ma anche e sopratutto cercando di risvegliare le coscienze, sia di chi in chiesa ci entra regolarmente, sia di chi invece non lo fa. Perché la carità non è appalto esclusivo della Caritas o della Chiesa, appunto, ma è un dovere di qualunque cristiano, qualunque cittadino e qualunque essere umano.

Papa Francesco ci invita a costruire con i poveri relazioni vere e non soltanto supportarli economicamente. Ci invita, inoltre, a non considerare “povertà” soltanto quella economica ma anche quella culturale, relazionale; quella di chi discrimina, di chi allontana e di chi giudica.

Ma sopratutto ci invita a considerarci poveri anche tutti noi.