La Fondazione Mondoaltro compie 10 anni!

La Fondazione Mondoaltro, braccio operativo di Caritas diocesana Agrigento, compie 10 anni.

10 anni da quel 12 marzo quando fu eretta dal cardinale Francesco Montenegro, il quale ritenne di dover dare vita ad una realtà capace di assumersi, non “l’appalto” della carità, bensì l’onere e l’onore di orientare l’attività pastorale verso una maggiore consapevolezza che la Chiesa è proprio dagli ultimi che deve partire.

Da sempre impegnata ad offrire risposte concrete al territorio, da quando è nata, non ha mai pensato di dover “soltanto” dare dei pasti o di dover “soltanto” dare la spesa o – ancora – semplicemente offrire “soltanto” un posto dove dormire. Ha sempre e da sempre ritenuto di dover portare avanti quel mandato pedagogico proprio di Caritas, organismo pastorale che nasce con l’obiettivo di promuovere la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale tutta.

Certo non immaginava nemmeno che in poco tempo per molti sarebbe diventata “casa”, “famiglia, “ristoro”, “punto di riferimento”; luogo naturale di scambio, dove un gesto diventa carezza e una parola assume le forme di accoglienza materna e guida paterna.

Ed è questa la responsabilità che porta avanti ormai dal 2011 ed è questo il senso più profondo che orienta le sue azioni, consapevole che dietro ad ogni mano che accoglie, c’è un cuore che attende una risposta, una carezza capace di gettare lo sguardo oltre lo stato di necessità che caratterizza chi bussa chiedendo un aiuto.

Con una costante attività nelle parrocchie ha stimolato la nascita di animatori capaci di interessare, coinvolgere ed educare “l’altro” alla carità. La nascita di un numero sempre più elevato di Caritas parrocchiali ha permesso di elaborare idee e proposte innovative insieme a chi si occupa di altri ambiti pastorali, creando sinergia e complicità. Attraverso i 24 Centri di Ascolto ha reso più capillare l’intervento sul territorio affidandosi a chi – quel territorio – lo conosceva bene, per offrire,  così, interventi mirati e precisi.

Attraverso il Centro di Ascolto diocesano  – insieme al Servizio di Ascolto Stranieri – invece, ha reso possibile sostenere le povertà della città arrivando a totalizzare circa 4000 accessi annuali con una media di 20 ascolti giornalieri. Ascolti fatti di orientamento ai servizi, mediazione nella ricerca della casa, orientamento legale.

Il sostegno economico, poi, ha raggiunto vette elevatissime nel 2020 quando a causa della pandemia si è sfiorato il milione di euro per il sostegno alle povertà alimentari, per l’abitare, la salute e lo studio.

2000 sono, invece, gli ascolti in carcere. 400 detenuti l’anno che riescono ad avere un interlocutore capace di accompagnarli in tutto il percorso della loro pena. Cosa che avviene anche con le misure alternative, una trentina l’anno, un servizio che permette a chi si è ritrovato in una condizione di “errore”, di rimediare per proseguire la propria vita serenamente.

Tutto questo si inserisce in una mandato più ampio che è quello dell’ambito Re-Starting che ha come orientamento quello di valorizzare le capacità e le abilità dei soggetti a rischio di esclusione sociale, attraverso un modello di reinserimento basato sui principi di responsabilizzazione, solidarietà e competenze personali.

I riflettori sono stati puntati anche e sopratutto sui giovani, costantemente guidati nel loro percorso di crescita, nel tentativo di offrirgli degli strumenti validi per potere scegliere e costruire il loro futuro.

Ogni anno vengono incontrati circa 500 ragazzi a cui viene offerta la possibilità di sognare un mondo migliore; possibilità che cammina sulle loro gambe, di questo si è consapevoli e si cerca di rendere consapevoli loro. Attività non formali e creative che favoriscono l’inclusione sociale promuovendo lo sviluppo di competenze trasversali.

E questo è quello che accade anche con i tirocini formativipromossi e coordinati dallo Sportello di Orientamento Socio – Lavorativo, circa 15 l’anno. Tirocini che nascono dagli 800 accessi annuali, dai laboratori che trasferiscono competenze e dai corsi che offrono spunti di riflessioni sulle proprie capacità.

La stessa cosa avviene con il Servizio di Sostegno Scolastico che ogni giorno, per tutto l’anno, accompagna dai 30 ai 40 bambini delle medie e delle elementari nel loro percorso di studi, offrendo quell’opportunità che spesso nelle proprie famiglie viene a mancare, trattandosi di migranti che non parlano bene l’italiano. L’italiano che – proprio a quei migranti – si cerca di insegnare ormai da anni attraverso i Corsi di Italiano per Stranieri, un percorso annuale grazie al quale molti riescono ad intraprendere il loro processo di integrazione nel contesto che li ospita.

E poi ci sono i Laboratori Creativi e i Workshop Formativi per i giovani (400 fra bambini e ragazzi) che vengono stimolati ad interrogare la propria capacità di sognare.

Non manca poi la particolare cura ai Diversamente Abili, attenzionati fin dalla nascita della Fondazione attraverso un accompagnamento costante al Disabile, alla Famiglia e alla Comunità.

L’animazione pastorale è stata la principale attività sulla quale l’ambito si è concentrato. L’importanza di percepire e fare percepire il disabile come “presenza viva” all’interno delle nostre comunità, è stato quello che ha prevalentemente orientato l’azione del servizio, ottenendo significativi riscontri. Laboratori musicali e creativi, sport, attività occupazionali e week end per lo sviluppo delle autonomie; questi sono stati gli ingredienti che hanno permesso ai giovani accompagnati di percepirsi come persone capaci di intervenire sulla propria vita in maniera significativa. La progettazione con le famiglie, una costituzione di reti fra famiglie e un costante accompagnamento socio pastorale, ha permesso a quest’ultime di non sentirsi sole. Cosa di non poco conto.

Non sono mancati gli approfondimenti sui temi di pace, legalità, memoria e quanto attiene a quella sfera dell’Educazione alla Mondialità che ci fa gettare lo sguardo oltre il proprio naso e capire che siamo parte di qualcosa che va oltre i confini della propria casa. Confini culturali oltre che fisici che i ragazzi, più di 500 incontrati ogni anno, iniziano ad allargare.

E iniziano ad allargarli anche grazie ai Progetti di Volontariato Europeo, programmi promossi dalla Comunità Europea che riuniscono giovani di tutta Europa con l’obiettivo di costruire una società più inclusiva consentendo ai giovani di entrare in contatto con nuove culture, esprimere solidarietà verso gli altri e acquisire nuove competenze utili alla loro formazione personale e professionale. La Fondazione Mondoaltro è accreditata presso la Commissione Europea come ente di coordinamento, accoglienza e invio di volontari.

Poi ci sono le Opere Segno, dove i numeri si moltiplicano attraverso un intervento quotidiano che mira ad intervenire sul bisogno immediato, quello della fame, del freddo e del sonno.

Attraverso al Locanda di Maria, mensa serale della Caritas diocesana, infatti, si offrono circa 18 mila pasti l’anno. Con i 2300 indumenti l’anno circa, il Magazzino di distribuzione indumenti offre ormai da 8 anni qualcosa da indossare mentre la Casa Rifugio dà a circa 40 persone l’anno un tetto sotto il quale dormire.

Non ha mai pensato di dover “soltanto” dare dei pasti o di dover “soltanto” dare la spesa o – ancora – semplicemente offrire “soltanto” un posto dove dormire, dicevamo.

E non l’ha fatto mai. Mai.

Ha sempre e soltanto incontrato volti, allungato mani e braccia sfiorando cuori e ha sempre e soltanto offerto il proprio.

Ed è quello che continuerà a fare confidando sempre di più nella collaborazione con gli enti pubblici, con le altre associazioni e con quanti avranno come unico obiettivo il “prossimo” !