Quaresima 2022 – «Non stanchiamoci di fare il bene» (Gal 6,9)

Carissimi,

con l’imposizione delle Ceneri, iniziamo oggi il nostro cammino di Quaresima. Se sapremo viverlo con consapevolezza sarà un tempo straordinariamente intenso, perché straordinario è il momento storico che stiamo vivendo. Siamo ancora storditi dalla pandemia (che non ci ha del tutto lasciati e i cui segni porteremo ancora per un po’) e la guerra in Ucraina ci ha spiazzati, costringendoci ad essere spettatori di una violenza a cui speravamo che l’Europa fosse ormai immune.

È un tempo sospeso che attende un compimento: il desiderio della Pace, su tutti i fronti, è forte e prioritario e comprendiamo – oggi più che mai – quanto importante sia custodirla e operare perché laddove è venuta meno possa ritornare presto.

In questo scenario viene in nostro soccorso la Parola che Papa Francesco ci propone nel suo Discorso per la Quaresima che vi invito a leggere con attenzione1: «Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti» (Gal 6,9-10a).

È un invito a non desistere, a riprendere le forze, a continuare a credere nella potenza del Bene. Il Papa ci invita a non stancarci di pregare, perché abbiamo bisogno di Dio; non stancarci di allontanare il male dell’egoismo dalla nostra vita; non stancarci di fare il Bene nella carità operosa verso il prossimo. «La Quaresima – scrive – è tempo propizio per cercare, e non evitare, chi è nel bisogno; per chiamare, e non ignorare, chi desidera ascolto e una buona parola; per visitare, e non abbandonare, chi soffre la solitudine».

Dai tavoli sinodali fatti in occasione dell’ultimo ritiro spirituale diocesano è emersa chiaramente la consapevolezza di dover dare alla nostra Chiesa e alla nostra vita uno slancio in uscita: sappiamo che non ci è concessa alcuna pigrizia, chiusura o – peggio – alcuna ritirata. Vogliamo che le nostre Caritas siano realmente desiderose di costruire ponti, intessere relazioni, cucire come fili di una stessa trama le storie degli uomini e delle donne che incontrano sul loro cammino; Caritas capaci di segnare strade nuove, vedere oltre, sognare un mondo “altro”; Caritas capaci di animare le comunità ecclesiali e civili con spirito di Profezia.

La pandemia ci ha rivelato che l’essenza del nostro essere Chiesa sta nella carità e nella capacità di prenderci cura gli uni degli altri, come Dio si prende cura di ciascuno di noi. Questo è il messaggio che ci viene affidato. In questa Quaresima, allora, ripartiamo dai più fragili per rianimare le nostre comunità ed annunciare a tutti che la Pasqua è vicina, la Vita vince la morte, la Pace avrà l’ultima parola.

Affidiamo alla vostra “fantasia della carità” l’ideazione di attività e percorsi che possano favorire l’inclusione sociale degli ultimi, il protagonismo dei giovani, l’attenzione agli anziani soli, il coinvolgimento dei disabili, il confronto con i migranti … Teneteci informati di quanto farete, perché la vostra esperienza possa essere una ricchezza per tutti.

Nell’augurarvi un sereno, fruttuoso e gioioso cammino di preparazione alla Pasqua, vi chiedo un’attenzione particolare ai fratelli e alle sorelle dell’Ucraina: metteteli innanzitutto nelle preghiere vostre e delle vostre comunità e, se ne avrete la possibilità, sostenete le iniziative che la nostra Diocesi ha intrapreso in loro favore.

Grazie sempre per quello che fate e soprattutto per quello che siete.

Fraternamente,

Valerio